Questione ius soli ancora in alto mare e chissà per quanto ancora. Nelle scorse ore altro rinvio in Senato mentre la conferenza dei capigruppo deciderà, almeno questo è quello che si apprende, quando riportare in calendario il confronto.
Ma vista l’aria che tira difficilmente la legge sulla cittadinanza, nonostante l’impegno in prima persona del presidente del consiglio Paolo Gentiloni, potrà vedere la luce in questa legislatura con l’appuntamento delle politiche ormai alle porte. Ma l’aspetto curioso è che adesso a tirare i remi in barca e dunque a voler rinviare la discussione in Aula è proprio il Pd che fin da subito si era invece schierato per il riconoscimento di cittadinanza a chi è nato nel nostro Paese indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. L’ordine di bloccare tutto arriva direttamente dal segretario Matteo Renzi, tra l’altro a suo tempo tra i primi a sostenere il diritto alla cittadinanza, il quale ora è convinto che l’effetto della legge lo danneggi sul fronte dei consensi.
Insomma, per il toscano il rischio è troppo alto e allora ha deciso di cambiare completamente rotta. Così si assiste alla solita melina in attesa dell’appuntamento con le urne per la prossima primavera. Qualcuno fa notare che a mettersi di traverso c’è anche il ministro Angelino Alfano. Ma questo è a capo di quattro gatti con la sua Ap e non fa paura a nessuno. Tantomeno a Renzi che lo ha sempre usato come meglio credeva facendogli fare alla fine tutto quello che voleva. E continuerà a farlo. Del resto uno come Alfano che per mera convenienza è saltato da un fronte all’altro pur di rimanere alla guida di un ministero non merita altro.
Come nel pantano si trova lo ius soli così dunque lo è pure la legge sui vitalizi. Del resto c’era da aspettarselo. Tante parole e basta. Troppi gli interessi in ballo della casta dei privilegiati super pagati. Mentre su un altro fronte sono in atto i soliti giochini che non sono altro che specchietti per le allodole: qualche illuminato dem di obbedienza renziana ha proposto di istituire una commissione bicamerale sulla faccenda banche con il compito di capire il sistema di controllo sugli istituti di credito che dovrebbe essere garantito da Bankitalia. E poi il caso di Banca Etruria, Maria Elena Boschi e il resto della storia del “giglio magico”. Un fascino dell’intrigo che resta fortissimo, senza dubbio, e costituisce un appeal perenne molto forte nei confronti di chi vuole farsi sedurre dallo charme degli eterni misteri. Ma ora, a mente fredda, crediamo ancora a queste favole? Si sa che quando nasce una commissione parlamentare i risultati prodotti difficilmente si discostano dallo zero. Non servono a nulla, solo per accontentare l’opinione pubblica… perché qualcuno ancora che si accontenta di queste buffonate c’è ancora, purtroppo. E’ tutta una messa in scena orchestrata del “NazaRenzi” che vuole rifarsi dopo la legnata ricevuta proprio dopo il ciclone dell’affare banche. Vedremo se il bluff riuscirà.