Puntuale come ogni anno anche questa estate è scattata l’ emergenza incendi in tutta Italia.
Le temperature bollenti facilitano la folle azione dei piromani che stanno distruggendo il Paese con la quasi certezza di rimanere impuniti. Le zone più colpite sono quelle del Centrosud dove l’allerta si sta prolungando da giorni e riguarda soprattutto la Campania, Calabria e Sicilia. In tale situazione il lavoro dei Vigili del fuoco non conosce sosta.
Terribile e sconvolgente la situazione che si sta verificando sul Vesuvio che vede ininterrottamente da giorni, oltre ai pompieri, gli interventi degli uomini della Protezione Civile e dei canadair.
Il fuoco interessa un fronte enorme e le fiamme stanno distruggendo intere aree protette di pinete e animali mettendo a rischio anche abitazioni e attività agricole.
A subire i danni maggiori la zona che rientra nel Parco del Vesuvio e la riserva naturale degli Astroni e Positano, una delle parti più belle della Costiera Amalfitana e che tutto il mondo ci invidia. Come invidia il resto di questo nostro unico, straordinario Paese e che la nostra ignoranza continua a calpestare.
Arriverà il momento del bilancio e sarà altrettanto devastante quanto il fuoco.
I danni sono incalcolabili, gli incendi che hanno messo in ginocchio il Belpaese hanno ormai letteralmente cancellato migliaia di ettari di boschi, angoli naturali particolarmente preziosi per la biodiversità, campi coltivati e provocato la morte di animali costringendo intere famiglie di coltivatori ad abbandonare le attività come si è verificato in Sicilia, Calabria, Toscana, Lazio, Campania e Sardegna.
Ora sentiamo da qualche politicante di turno che sarebbero necessarie risorse per lanciare un piano di intervento e di controllo del territorio per monitorare, in particolare d’estate, le aree più a rischio”.
E poi la solita richiesta di pene più severe che devono servire da monito per chi continua ad appiccare incendi.
Insomma, un segnale forte di prevenzione e al contempo di repressione’.
Ma tutto questo, in verità, non serve assolutamente a nulla, sono le solite inutili parole al vento. Servirebbe invece un cambio di passo culturale, il buonsenso, la consapevolezza del bene collettivo che va tutelato, amato, valorizzato.
Quanto servirà ancora per capire che cementificare là, sulle pendici vesuviane in zona “rossa” oltre a essere pericoloso non ha senso? Per arrivare a questo non servono dunque altri regolamenti, leggi più dure che oltretutto già ci sono.
Per frenare l’abusivismo basterebbe la ragione, il rispetto, la passione per la vita e per quello che ci circonda. Tutto qui.