Di seguito le dichiarazioni di Leo Taroni, sui dati di Bankitalia sull’aumento del debito pubblico.

Troppe zone grigie che stanno diventando grandi zone grigie, visto che il bilancio dello Stato deriva dal consolidamento di migliaia di bilanci di comuni, province, situazioni nazionali e locali, ed è per questo motivo che sarebbe opportuno che il Governo esplicitasse in maniera più trasparente la composizione analitica delle spese delle entrate e calcolasse il risultato effettivo, in maniera tale che ogni cittadino sappia come lo Stato spende i soldi. Eppure stando a quanto stabilisce la nostra Carta costituzionale all’articolo 97, i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione; eppure il Presidente del Consiglio dei ministri ai sensi dell’articolo 95 della costituzione adotta le direttive per assicurare l’imparzialità, il buon andamento e l’efficienza degli uffici pubblici e promuove le verifiche necessarie; eppure la Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato; ed infine esiste nel nostro codice penale la ‘culpa in vigilando’.

Nonostante tutti questi controlli a priori, durante e a posteriori il nostro debito pubblico aumenta tranquillamente senza produrre alcun effetto benefico reale sull’economia italiana.

È impensabile che in Italia ancora non si è introdotto l’istituto della revoca agli amministratori pubblici in caso di cattiva amministrazione, negligenza ed abuso di potere, come peraltro avviene negli Stati Uniti dal 1911, in Canada, in Russia ed in vari Paesi dell’America latina. Solo in questo Paese gli amministratori delle società pubbliche viene ‘condonato tutto’ e quindi di fatto sollevati dalle conseguenze patrimoniali negative derivanti dalla loro amministrazione fallimentare e pregiudicando in tal modo ogni azione legale di risarcimento dei danni nei loro confronti.

Al momento l’unica cosa che può fare il cittadino di fronte a questo spettacolo aberrante è quello di guardare alla Tv i nostri uomini politici e chiedersi perché mai questi personaggi devono comandarci, in attesa che venga istituita una sezione speciale ad hoc della Corte dei Conti.