“L’aumento di stipendio senza risultati: questa è la formula del Capitalismo di Stato che ora vige in Italia.

Va dimenticata completamente l’antica massima che nulla rende vincente quanto il successo, infatti, oggi la regola prevalente per il top manager è che niente rende quanto il fallimento.

Quello che colpisce in Italia oggi è la totale assenza di attenzione ai grandi temi che dovrebbero essere di primario interesse per l’agenda del Governo, come l’innovazione, lo spazio per le nuove idee, la possibilità di creare nuove imprese per assumere forza lavoro, il ricambio generazionale e la tutela per i giovani che mettono su famiglia.

Ed oggi i giovani – quelli bravi e con un curriculum brillante – sono spesso costretti alla scelta tra il vassoio e la valigia. Il vero dramma è che sull’agenda pubblica non c’è nessuna idea nuova per porre rimedio al declino, stimolare la crescita, cavalcare l’innovazione, raddrizzare la barca.

Bisogna volare alto, pensare a risolvere i problemi veri del Paese e non solo quello di tagliare i costi. Il Paese sta risentendo dell’immobilismo, della lentezza se non dell’assenza nelle decisioni. Dietro il nulla c’è solo purtroppo il banale nulla, cioè la mancanza di risorse intellettuali e morali da parte di una classe dirigente che ha fallito il suo compito. I ‘qualche cosisti’ come li chiamava Francesco Saverio Nitti: “bisogna fare qualcosa. Ma che cosa? Boh”.

Oggi purtroppo abbiamo perso l’abitudine di sognare e l’Italia vincente di oggi è quella che coltiva una visione; è in grado di vedersi come sarà tra 10 anni; è capace di pensare in grande anche per piccoli progetti; quella che possiede una classe dirigente motivata che tiene sempre aperto il cassetto dei sogni”.

Lo dichiara Leo Taroni in una nota.