Oggi 8 marzo in occasione della festa delle donne è stato indetto uno sciopero di 24 ore di tutte le categorie con l’ obiettivo: di scendere nelle piazze per dire basta alla violenza maschile sulle donne, alle discriminazioni, alle molestie nei luoghi di lavoro, ai femminicidi, alle differenze di trattamento economiche, alla precarietà. Tuttavia l’avvenimento riserva anche particolari di cronaca significativi che dimostrano quanto possa essere grande l’amore nei confronti di una donna come quella signora 44enne che ha avuto salva la vita dopo aver ricevuto un rene dal suo fidanzato di 52 anni.
Ma andiamo con ordine. Le maggiori confederazioni sindacali hanno aderito alle iniziative promosse dalla Confederazione Europea dei Sindacati (Ces) dedicate appunto alle della disparità economiche ma con dei distingui sostanziali. La Cgil ha deciso che non ci saranno scioperi temendo ripercussioni negative negli stessi luoghi di lavoro senza dimenticare i disagi che un blocco può provocare ai cittadini. Si è quindi optato per definire una serie di iniziative che puntino l’attenzione sui problemi occupazionali delle donne.
Seppur presenti nei diversi ambiti di lavoro le donne sono di fatto penalizzate rispetto all’uomo per quanto riguarda stipendi e possibilità di carriera. I motivi? Molti e ormai noti a tutti. Vanno dalla difficoltà di conciliare impegni di lavoro con quelli della famiglia per passare all’aspetto di arretratezza culturale che impone una immagine che non esiste più: la donna relegata al solo compito di madre che si prende cura esclusivamente del focolare domestico. E pensare che le donne, a differenza degli uomini, danno sempre il massimo in tutte le situazioni. Sono di natura perfezioniste e quello che svolgono non può riservare che ottimi risultati. E forse è proprio questo l’elemento che le rende vincenti sull’uomo: l’ansia di perfezione permette loro di essere incredibilmente capaci nel lavoro e nello stesso momento dimostrano di essere altrettanto in grado di gestire i gravosi impegni della famiglia in modo impeccabile, efficentissimo.
E come detto all’inizio l’8 marzo non è solo un momento di rivendicazioni o di lotta contro le violenze subite dall’uomo.
Proprio nelle scorse ore un 52enne di Torino ha donato un rene alla fidanzata di 44 anni affetta da rene policistico salvandole la vita.Una dimostrazione di amore straordinaria che fa riflettere visto che spesso, purtroppo, le cronache riservano violenze, maltrattamenti, uccisioni di donne massacrate dai loro stessi compagni.
I dati sulla strage delle donne fanno rabbrividire. dall’inizio dell’anno sono 13 le donne uccise dall’ex (chiamiamolo così) e rispetto allo scorso anno le denunce sono in calo per timore di non ricevere tutela.
Ogni anno si registra purtroppo la conta delle vittime uccise da compagni, mariti o corteggiatori rifiutati e si procede al confronto con l’anno precedente. La notizia positiva, almeno stando agli ultimo aggiornamenti, è che i femminicidi in Italia sono in calo: sono diminuiti di circa l’8% in due anni: da 117 casi nel 2014 a 110 nel 2016.
Tuttavia non va sottovalutato che ogni tre giorni una donna viene uccisa in ambito familiare. I dati raccolti sulle violenze alle donne, pur illustrando una tendenza al miglioramento, danno comunque l’immagine di una situazione che resta in ogni caso allarmante.