Passa il decreto
ma la lista nera di chi ha provocato il danno
non c’è
Nella giornata di mercoledì la Camera ha dato il via libera al tanto discusso decreto salva banche che di fatto procede al salvataggio del Monte dei Paschi. In questo modo tutti i clienti che detenevano obbligazioni di istituti, passati alle cronache come “le quattro etrurie”, ossia Banca Marche, Banca Etruria, Carife e CariChieti potranno richiedere i rimborsi.
Viene però da chiedersi se questi rimborsi saranno reali o rimarranno solo dei buoni propositi per placare gli animi di quei risparmiatori rovinati sia dalla loro stessa incompetenza in materia (questo è bene ricordalo) sia da eventuali consigli ricevuti da consulenti finanziari piuttosto spregiudicati.
A parte questo l’aspetto più curioso da sollevare è che della tanto reclamata e attesa black list dei grandi debitori insolventi non c’è neppure l’ombra nel decreto. Però, come in questi casi capita solitamente, arriva il contentino – o la presa per i fondelli che è la stessa cosa – perché in Commissione Finanze al Senato sarà istituita la puntuale commissione d’inchiesta (avrà tempo un anno Governo permettendo) che dovrà verificare con attenzione la correttezza di gestione delle banche in sofferenza, il tipo di informazione offerta ai clienti investitori e non ultimo dovrà fare luce sui ricchi compensi dei vari dirigenti e amministratori con ruoli apicali. Manager, tra l’altro, che spesso vengono liquidati a suon di milioni anche quando gli istituti di credito (o altre aziende di grande importanza strategica per lo Stato) finiscono sull’orlo del baratro.
Ma al di là di tutto è che quando si parla di commissione d’inchiesta vien da sorridere perché sono una inutile perdita di tempo, è il “porto delle nebbie” , ossia non si arriva mai a nulla di convincente, di concreto
E’ certo invece che la casta ancora una volta ha letteralmente snobbato per mere ragioni di consenso quei risparmiatori scesi in piazza per chiedere giustizia. Ed è andata a finire che le banche riescono sempre ad avere le spalle coperte mentre al cittadino rimane… la commissione d’inchiesta. Tutto chiaro?
Tuttavia va evidenziato che per avere un quadro completo di questo disastro sarebbe interessante sapere, oltre ai nominativi dei debitori insolventi che hanno contribuito al dissesto, da chi era composto lo staff manageriale che ha dato la possibilità di accedere ai finanziamenti più rilevanti. Non solo. Bisognerebbe conoscere anche chi era preposto ai controlli perché solo in questo caso si potrebbe risalire senza margine di errore ai responsabili che hanno erogato prestiti a cui chiedere conto in termini di risarcimento.
Invece la cruda verità è che alla fine paga sempre Pantalone, vale a dire che il salva banche grava sulle nostre spalle. Tanto per cambiare. Infatti già si parla di prelievi forzati dai conti correnti.